Anno LI - Numero 2 - Agosto 2002
Copertina Indice G.F. Barbieri
Editoriale
M. Stroppiana
Qualità dell'immagine percepita sugli schermi piatti
Questo articolo fornisce una sintesi di informazioni sui display a schermo piatto, alcune delle quali già apparse in precedenti articoli della stessa rivista, e cerca di indicare perché il possibile avvento di tali display dovrebbe interessare i broadcaster. L’articolo deve essere considerato come un’introduzione a "L’avvento dei display a schermo piatto potrà cambiare il modo di trasmettere la televisione digitale?" pubblicato su questo stesso numero.
M. Stroppiana, D. Wood
L'avvento del display a schermo piatto potrà cambiare il modo di trasmettere la televisione digitale?
Questo articolo illustra due fasi di test di valutazione della qualità audiovisiva percepibile sui display a schermo piatto effettuati dai broadcaster europei tra ottobre 2000 e marzo 2002. I test esaminavano un argomento critico per il futuro della trasmissione DVB, ossia le possibili implicazioni sulla trasmissione televisiva digitale, se è vero, come i produttori asseriscono, che gli attuali schermi televisivi domestici saranno in buona parte rimpiazzati dagli schermi piatti nel giro di pochi anni. Se così fosse, la prassi tuttora consolidata di raggruppare un numero elevato di programmi televisivi sui singoli canali digitali, potrebbe risultare sbagliata e quindi da rivedere.
L’articolo riporta il risultato del lavoro iniziale e le considerazioni preliminari, con l’intenzione di allargare l’interesse verso questi problemi. L’effetto della codifica e decodifica sulla qualità globale dell’immagine dipende dal contesto e dal contenuto delle immagini stesse. Le valutazioni di carattere generale della qualità dell’immagine devono avere sempre presente questo aspetto; comprendere le ripercussioni sulla qualità è più complicato che determinare i valori medi o massimi istantanei di degradamento della stessa. Il lavoro presentato in questo articolo, dovrebbe costituire solo l’inizio per arrivare a questa comprensione.
V. Mignone, A. Morello, B. Sacco, M. Visintin
CD3-OFDM:
una soluzione avanzata per i servizi DVB-T su rete isofrequenza
L’articolo descrive l’algoritmo CD3-OFDM (Coded Decision Directed Demodulation - Orthogonal Frequency Division Multiplexing), sviluppato da Rai-CRIT per migliorare la copertura delle reti digitali televisive terrestri (DVB-T) a singola frequenza (SFN, Single Frequency Network), attraverso l’equalizzazione in ampiezza e fase del segnale OFDM ricevuto via etere. Le relative prestazioni, valutate con simulazioni al calcolatore, prove di laboratorio ed in area di servizio, utilizzando un prototipo di ricevitore CD3-OFDM sviluppato da Rai-CRIT, ne evidenziano le potenzialità ed i vantaggi rispetto ai ricevitori convenzionali. Ciò consente di estendere l’area di copertura e la disponibilità del servizio sulle reti SFN, in modo particolare in condizioni critiche di ricezione, come risulta nei seguenti casi: impiego di antenne omnidirezionali nei ricevitori portatili, configurazioni di trasmissione DVB-T a capacità elevata (ad esempio 64QAM 2/3) e distanze elevate tra i trasmettitori della rete.
Che cosa è, come funziona
Sono quattro le schede in questa sezione della rivista, dedicata all'illustrazione di tecnologie o sistemi di interesse nell'ambito dell'informatica e delle telecomunicazioni, in particolare della televisione.
M. Barbero, N. Shpuza
display a cristalli liquidi
(LCD, DSTN, TFT)
M. Barbero, N. Shpuza
display al plasma
(PDP, ALiS)
M. Barbero, N. Shpuza
proiettori a microspecchi
(DMD™, DLP™)
M. Barbero, N. Shpuza
OLED, una tecnologia emergente per i display