Anno LXII - Numero 3 - Dicembre 2013

Dicembre 2013

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Indice
G.F. Barbieri
Editoriale
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DVB-T2 Lite: il nuovo profilo "leggero" del DVB-T2 per la TV mobile
di Vittoria Mignone
Il T2-Lite è un nuovo profilo dello standard DVB-T2 terrestre, definito per la ricezione con terminali mobili, che nasce per offrire ai broacaster l’opportunità di introdurre servizi di TV mobile a costi contenuti.
Il T2-Lite è basato su un limitato sottoinsieme dei modi del profilo T2-Base, che permettono di realizzare ricevitori molto più semplici ed efficienti per applicazioni a bassa capacità, come la trasmissione verso terminali mobili. In particolare, sono escluse le configurazioni FFT 1K e 32K, la costellazione 256 QAM ruotata, la codifica FEC su blocchi lunghi. Inoltre la memoria dell’interallacciatore è ridotta a circa la metà rispetto al T2-Base ed il bit rate massimo per servizio è fissato a 4 Mbit/s. In più, per migliorare la ricezione in mobilità, il T2-Lite prevede due nuovi rate del codice correttore d’errore FEC: 1/3 e 2/5.
Il sistema risultante comporta una complessità del ricevitore ridotta di circa il 50% rispetto ai normali ricevitori DVB-T2, con la possibilità di realizzare notevoli risparmi in termini di consumo di batteria.

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DVB-T2 e DVB-T2 Lite: la sperimentazione in Valle d'Aosta
di Andrea Bertella, Arturo Gallo, Silvio Ripamonti e Mirto Tabone
Il DVB-T2 Lite è stato introdotto nel 2011 per supportare la ricezione mobile e portatile e per ridurre i costi di realizzazione della rete. Rai CRIT ha condotto un’estensiva campagna di misure in laboratorio allo scopo di valutare le prestazioni del T2 Lite nelle più svariate condizioni operative. I risultati dei test sono in linea con quanto previsto dalle simulazioni al computer su tutte le tipologie di canale trasmissivo utilizzate. Nel presente articolo sono sinteticamente riportati i risultati principali ottenuti in laboratorio, in particolare quelli inerenti alle prove su canale mobile. Nel corso del 2013 il Centro Ricerche Rai, con la collaborazione di Rai Way, ha avviato una sperimentazione in area di servizio per validare le caratteristiche tecniche del sistema, valutare la copertura in mobilità in funzione del livello di campo disponibile e fare esperienza sulla realizzazione di una piccola rete a singola frequenza con le problematiche a essa collegata (sincronizzazione dei trasmettitori, valutazione delle aree di sovrapposizione delle coperture, ritardi statici inseriti per evitare zone d’interferenza ecc.). La sperimentazione, i cui risultati sono riportati in quest’articolo, si è svolta in Valle d’Aosta utilizzando i centri trasmittenti di Aosta-Gerdaz e di Saint Vincent-Salirod.

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SFN-Scope: sistema evoluto di identificazione dei segnali SFN DVB-T
di Bruno Sacco
Viene qui descritto un sistema innovativo per l’identificazione dei segnali ricevuti da un insieme di trasmettitori, appartenenti ad una rete SFN DVB-T.
Ciascun trasmettitore trasmette un proprio identificativo codificato nelle portanti di servizio TPS, campo Cell-id. Il segnale che ne risulta è conforme alla norma, per quanto riguarda la ricezione del servizio TV, ed opera effettivamente in SFN. Per le sole celle TPS, invece, il segnale diventa simile a quello di un sistema MISO.
E’stato sviluppato un algoritmo che permette di risolvere le N risposte in frequenza dei canali associate agli N trasmettitori. Con una tecnica Compressive Sensing è possibile disaggregare la risposta all’impulso globale in N risposte all’impulso individuali, per l’identificazione dei singoli trasmettitori.

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Progetti al CRIT
a cura della Redazione

Progetto ATLAS - Piattaforma per la traduzione automatica nella lingua dei segni

(articolo in formato pdf) Notiziario
a cura della Redazione