4K e SHV (Super Hi-Vision)

La SHV (Super Hi-Vision), inizialmente sviluppato dalla NHK, è ora una delle attività promosse nell’ambito del gruppo BTF (Broadcast Technology Futures):
una alleanza dei centri di ricerca degli enti radiotelevisivi, fra i quali quelli di NHK, BBC e Rai, in seno all’EBU (European Broadcast Union). SHV unisce immagini costituite da 7680 x 4320 pixel (“sedici volte” quelle offerte oggi dalla HDTV) con un audio immersivo costituito da 22.2 canali.

Torino in 4K
di D. Airola, G. Dimino, M. Visca
L’Alta definizione (HDTV) è oggi disponibile nelle case. Industria e ricerca nel campo del broadcasting si interrogano sugli scenari futuri quando si potranno diffondere immagini con risoluzioni superiori (sia nel dominio spaziale sia in quello temporale). Attuamente è già disponibile la risoluzione 4K (4096 pixel in orizzontale) per il Cinema Digitale. L’nteresse della Rai per il formato 4K oggi consiste nelle attività di sperimentazione attuate dal Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica (CRIT) orientate nella valutazione del formato 4K e delle tecnologie relative dal punto di vista del bradcaster per produzioni di alta qualità. Dalla ripresa alla post-produzione, dal trattamento del materiale alla codifica H.264 in funzione della diffusione, il raggiungimento dell’obiettivo qualità è una sfida, in ciascuna delle fasi della catena di produzione.
Torino in 4K è il primo risultato dello sforzo congiunto del Centro Ricerche edel Centro di Produzione di Torino, presentato nel corso di “Il Centro Ricerche Rai: 80 anni di tecnologia al servizio della Radio e della Televisione”, presso l’Auditorium Rai a Torino dal 20 al 26 settembre 2009, in occasione del Prix Italia.
SHV - Super Hi- Vision ad IBC 2008 riceve lo Special Award
Rai, NHK e BBC, nell’ambito del Gruppo BTF (Broadcast Technology Futures) dell’EBU, stanno collaborando allo studio dell’SHV (Super High Vision), la televisione del futuro con una definizione 16 volte superiore dell’HDTV. Il contributo Rai al progetto è focalizzato sullo sviluppo delle tecnologie di diffusione della SHV: il segnale SHV, compresso mediante lo standard MPEG-4/H.264, occupa una banda di circa 140 Mbit/s, e grazie al DVB-S2 può essere trasmesso via satellite; detto standard di seconda generazione per la diffusione satellitare, è stato sviluppato dal DVB nel 2003, sotto la guida del Centro Ricerche Rai. 
Alla prima diffusione satellitate avvenuta a settembre in occasione dell’IBC 2008 ad Amsterdam è stato assegnato lo “IBC Special Award”. In ottobre dimostrazioni del progetto sono state tenute a Roma, presso il Circolo Sportivo Rai di Tor di Quinto.

HDTV - Televisione Alta Definizione

Torino, marzo 1986

Prove di alta definizione
al Centro Ricerche

(da Elettronica e Telecomunicazioni - n.2 , 1986)
Questo articolo, del dicembre 2005, illustra il ruolo della Rai e del Centro Ricerche nella sperimentazione della televisione in alta definizione, ruolo che lo portò alla ribalta internazionale in occasione di Italia '90, con la "prima mondiale" di trasmissione via satellite in formato HDTV con codifica digitale.
Marzio Barbero e Natasha Shpuza
L'Alta Definizione a Torino 1986 - 2006
Il Piemonte sarà teatro, dal 10 al 26 febbraio 2006, dei XX Giochi Olimpici Invernali. In alcune località piemontesi, ed in particolare a Torino, sarà possibile assistere agli eventi principali diffusi in TV ad alta definizione, codificati con l'innovativo sistema MPEG-4 AVC e trasmessi in digitale terrestre. Torino non è nuova, grazie alla presenza del Centro Ricerche Rai, all'esperienza di una "prima HDTV": già vent'anni fa..
I formati HDTV sono stati oggetto di un lungo percorso di normalizzazione, a partire dagli anni '80 quelli analogici per arrivare a quelli digitali la cui introduzione è oggi possibile grazie ai notevoli progressi nella realizzazione di schermi piatti, a piena risoluzione e di prezzo accessibile al grande pubblico.
M. Barbero, N. Shpuza
I formati HDTV
(le raccomandazioni ITU-R BT.709 e BT.1543)

Le due raccomandazioni ITU-R BT.709 e BT.1543 sono il risultato delle attività di normalizzazione per la TV ad alta definizione, avviate negli anni '80, hanno portato alla definizione di formati analogici e, più recentemente, digitali. La Rac. 709 definisce un formato comune d'immagine, utilizzabile con vari valori delle frequenze di ripetizione di immagine per la ripresa e il trasporto e con scansione progressiva e interlacciata. La Rac. 1543 definisce i parametri utilizzabile per un altro formato d'immagine, per la produzione e lo scambio di programmi a 60 Hz e scansione progressiva.
Marzio Barbero, Natasha Shpuza
Alta Definizione: display 1080p
Precedenti articoli sono stati dedicati all’evoluzione dei display utilizzati per la TV e la HDTV. Fra le tecnologie ormai mature vi sono gli schermi al plasma, LCD-TFT, a retroproiezione. La competizione, la conseguente riduzione dei prezzi e dei margini di profitto, spingono i produttori a realizzare schermi con caratteristiche innovative e attraenti per i consumatori. La piena definizione, 1920 pixel x 1080 righe, è ormai disponibile in prodotti basati su tutte le tecnologie precedentemente citate e l’associazione dell’industria europea EICTA ha recentemente definito i loghi “HD ready 1080p” e “HD TV 1080p”. La tendenza a sviluppare display a più basso consumo, di minor peso e soprattutto più sottili, è accelerata dagli annunci sulla imminente produzione di schemi TV basati su composti organici elettroluminescenti (OLED).

Mario Stroppiana
Qualità percepita sugli schermi piatti in ambiente domestico
La televisione ad Alta Definizione (HDTV) è potenzialmente in grado di fornire a casa dell’utente immagini di qualità e risoluzione molto più elevate di quelle disponibili con la televisione a definizione standard (SDTV). La percezione di tali miglioramenti da parte dell’utente dipende però molto dalle condizioni di visione domestiche e dalle caratteristiche del display. In particolare, la percezione dell’aumento di risoluzione delle immagini è possibile solo se l’utente dispone di schermi sufficientemente grandi e li guarda da una distanza opportuna. Il significato di schermi sufficientemente grandi ed opportuna distanza di visione è analizzato ed indicato nell’articolo.
Giancarlo De Biase, Massimo Visca
HDTV: sessione per la realizzazione di sequenze di test
Nella settimana dal 4 al 7 dicembre 2006 il Centro Ricerche ha ospitato una sessione per effettuare riprese destinate alla realizzazione di sequenze di test secondo i diversi formati di televisione in alta definizione (HDTV) da studio: 1080p/50, 720p/50, 1080i/25 e 1080p/25. Questa attività si è svolta nell’ambito di un progetto tecnico dell’EBU, l’Unione Europea dei Radiodiffusori, che è coinvolta nella valutazione dei diversi formati di compressione proposti per i futuri ambienti di produzione HDTV.
Ulteriori articoli sull'evoluzione dei formati e degli schermi, per cui si rimanda anche alla sezione dedicata ai display
M. Barbero, N. Shpuza
Obiettivo 1000
Alta Definizione e schermi TV

Questa è una panoramica, che adotta un linguaggio non eccessivamente "tecnico", su alcuni dei temi, in parte già trattati in precedenti numeri di Elettronica e Telecomunicazioni, legati alla definizione delle immagini televisive, con specifico riferimento all'evoluzione degli schermi, dalla nascita della televisione fino alla imminente Alta Definizione (HDTV)
M. Barbero, N. Shpuza
Verso l'Alta Definizione
Sono illustrati i recenti sviluppi tecnologici nell'ambito dei display e delle tecniche di compressione che, anche grazie alla più ampia disponibilità dei canali di distribuzione (satelliti e banda larga), renderà possibile nei prossimi anni un rapido sviluppo di servizi televisivi in alta definizione.
In occasione di Torino 2006, il Centro Ricerche ha organizzato una sperimentazione che comprendeva la trasmissione dele gare olimpiche in alta definizione utilizzando il nuovo sistema di codifica delle immagini MPEG-4 AVC. Per la complessità ed il ruolo innovativo, questa sperimentazione è stata tra le finaliste per l'"Innovation Judges’ Award” ad IBC 2006.
HDTV e TV Mobile, scintille di passione a Torino
La Rai, durante i XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 ha promosso una sperimentazione sulle più recenti tecnologie DVB/MPEG. Nel periodo dal 10 al 26 febbraio, il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica ha organizzato e realizzato la diffusione nell’area di Torino e delle Montagne Olimpiche piemontesi di un unico canale DTT (grazie all’adozione della modulazione gerarchica) comprendente un programma HDTV codificato MPEG-4/AVC e un multiplex DVB-H di 7 programmi TV e 6 radiofonici.
Alla sperimentazione, che ha consentito di raccogliere preziose informazioni sui futuri servizi di TV ad alta definzione e di TV Mobile, hanno collaborato parter tecnologici di rilevanza internazionale.