Anno LVIII - Numero 2 - Agosto 2009
Copertina

Copertina

Indice G.F. Barbieri
Editoriale

Il Progetto Atlas
di P. Prinetto, A. Del Principe, C. Marino, M. Rossini, M. Visintin
ATLAS costituisce un ponte tecnologico tra le scienze cognitive e le più avanzate tecniche informatiche.
Il Progetto, co-finanziato dalla Regione Piemonte, è finalizzato allo sviluppo di servizi innovativi per offrire ai sordi la possibilità di seguire e comprendere le trasmissioni dei mass-media attraverso la traduzione automatica da italiano scritto a lingua dei segni italiana (LIS), visualizzata mediante un attore virtuale animato in computer-grafica.
Attraverso questi strumenti il Progetto si pone, ad esempio, l’obiettivo di offrire al sordo la possibilità di comprendere le trasmissioni televisive, le pagine web e i film riprodotti su media fisici come i DVD, tramite un interprete virtuale che ne traduca i contenuti in LIS. L’interprete, opportunamente personalizzabile, potrà essere visualizzato su display di varia natura, dallo schermo televisivo al computer, dal telefono cellulare ai dispositivi palmari.

Trattamento Automatico del Contenuto Audiovisivo
per Servizi Innovativi di Informazione

di A. Messina, M. Montagnuolo and R. Borgotallo
Questo articolo illustra i contenuti di una delle dimostrazioni che si tiene contemporaneamente al Prix Italia 2009 (Torino, 20-26 settembre), e che riguarda le tecnologie di trattamento automatico del materiale audiovisivo per servizi innovativi di informazione.
Durante la dimostrazione sono presentate le funzionalità di due sistemi sviluppati dal Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica della Rai e supportati dalla direzione Rai Teche: ANTS e Hyper Media News.
L’articolo fornisce inoltre una breve analisi delle motivazioni fondamentali alla base di questi sviluppi, e alcuni cenni descrittivi a proposito delle tecnologie utilizzate dai due sistemi in oggetto, fornendo anche riferimenti bibliografici approfonditi per i lettori più interessati.

La TV sulle reti a larga banda
di R. Iacoviello, S. Mantovano, P. Sunna
I televisori integrati e i set-top-box ibridi capaci di ricevere sia la televisione lineare convenzionale (ad es. digitale terrestre, satellite,…) che contenuti via broad­band (ad es. Internet via wired/wireless connection ,...) si stanno diffondendo rapidamente sul mercato dell’elettronica di consumo. Questa nuova tipologia di scenari offre quindi nuove opportunità ai broadcasters che possono complementare l’offerta “lineare” tradizionale con veri e propri servizi di video on demand e televisione interattiva, evitando l’intermediazione di terze parti (ad es., operatori IPTV) e mantenendo il controllo del brand e dell’esperienza finale d’utente.
Questa è una panoramica sulle principali iniziative tecnologiche in corso per la definizione di standard the abilitino le sinergie tra il mondo broadcast e quello broaddand. In questo contesto, il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica ha sviluppato due dimostrazioni su un set-top-box e un televisore integrato, entrambi ibridi, per la fruizione di servizi di catch-up TV, ricerca e fruizione on demand da mediateca video e altri servizi web erogati tramite il canale broadband.

Torino in 4K
di D. Airola, G. Dimino, M. Visca
L’Alta definizione (HDTV) è oggi disponibile nelle case. Industria e ricerca nel campo del broadcasting si interrogano sugli scenari futuri quando si potranno diffondere immagini con risoluzioni superiori (sia nel dominio spaziale sia in quello temporale). Attuamente è già disponibile la risoluzione 4K (4096 pixel in orizzontale) per il Cinema Digitale. L’nteresse della Rai per il formato 4K oggi consiste nelle attività di sperimentazione attuate dal Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica (CRIT) orientate nella valutazione del formato 4K e delle tecnologie relative dal punto di vista del bradcaster per produzioni di alta qualità. Dalla ripresa alla post-produzione, dal trattamento del materiale alla codifica H.264 in funzione della diffusione, il raggiungimento dell’obiettivo qualità è una sfida, in ciascuna delle fasi della catena di produzione.
Torino in 4K è il primo risultato dello sforzo congiunto del Centro Ricerche edel Centro di Produzione di Torino, presentato nel corso di “Il Centro Ricerche Rai: 80 anni di tecnologia al servizio della Radio e della Televisione”, presso l’Auditorium Rai a Torino dal 20 al 26 settembre 2009, in occasione del Prix Italia.
Il digitale terrestre di seconda generazione
di A. Bertella, V. Mignone, B. Sacco, M. Tabone
Lo standard DVB-T2 è nato in ambito DVB nel 2008 sulla scia del successo dello standard di diffusione satellitare DVB-S2, con l’obiettivo di portare all’utente i servizi in Alta Definizione (HDTV) con un uso ottimizzato della risorsa spettrale. In pratica in un canale terrestre da 8 MHz si potrà trasmettere un multiplex DVB-T2 contenente 4 programmi in HD.
Il DVB-T2 ha prestazioni vicine all’ottimo teorico, e offre un incremento di capacità trasmissiva a parità di banda occupata che può andare oltre il 50%. Per questo motivo il DVB-T2 è la soluzione ideale per l’introduzione della televisione ad alta definizione, che può sostituire quella tradizionale senza quasi provocare decremento del numero programmi attualmente diffusi. Il passaggio al DVB-T2 non comporterà modifiche nei siti trasmittenti e nelle antenne riceventi a casa dell’utente, ma richiederà la sostituzione dei ricevitori che, con l’occasione, potrebbero adeguarsi alla ricezione della TV ad alta definizione, comunque non possibile nella maggioranza dei decoder attuali a standard DVB-T. Il percorso di ricerca e sviluppo che ha portato alla definizione di questo nuovo standard è stato seguito per la Rai dal Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica (CRIT). Le tappe significative della storia del DVB-T2 in Italia sono state la prima diffusione sul territorio italiano di un multiplex DVB-T2 (19 novembre 2008) e la Plug Fest (Febbraio-Marzo 2009), evento al quale hanno partecipato molti dei costruttori degli apparati di trasmissione e ricezione a standard DVB-T2.
La storia del DVB-T2 si arricchisce con la dimostrazione al Prix Italia di un nuovo e importante tassello che certamente favorirà la sua divulgazione presso un pubblico ampio che potrà così apprezzarne gli straordinari contenuti tecnici e gli enormi vantaggi rispetto alla prima generazione del digitale terrestre.
TV steroscopica - La 3a dimensione aggiunta alla HDTV
di M. Muratori
L’industria cinematografica ha riacquisito interesse per la stereoscopia. A differenza di quanto avvenne in passato, oggigiorno gli interessi del mondo cinematografico coinvolgono fortemente anche quello televisivo soprattutto per due ragioni: gli apparati televisivi casalinghi servono anche per l’”home cinema” e il palinsesto dei broadcaster è in genere ricco di film, che sempre più spesso saranno disponibili in versione 3D.
E’ quindi naturale che la Rai sia interessata anch’essa alla tecnologia stereoscopica.
Attualmente tale interesse si esplica in un’attività di ricerca e sviluppo tecnologico svolta presso il Centro Ricerche, finalizzata a definire una filiera di produzione completa, dal sistema di ripresa alla visualizzazione, e arricchita da esperienze di produzione in situazioni reali in collaborazione con il Centro di Produzione di Torino.
In quest’ottica è stata realizzata la clip proiettata in occasione della manifestazione “Il Centro Ricerche: 80 anni di tecnologia al servizio della Radio e della TV” che si svolge presso l’Auditorium RAI in occasione del Prix Italia 2009.
Ripresa Audio Multicanale
di L. Scopece
L’immagine sonora che rende coinvolgente quella visiva ad alta definizione già oggi è spesso un audio surround 5.1. Con la futura introduzione dei nuovi formati televisivi, HDTV stereoscopica o con definizione quattro volte superiore (4K), diventa indispensabile realizzare un audio tale da ricreare una rappresentazione della realtà completa e emozionante. In occasione degli 80 anni della Ricerca Rai e contemporaneamente al Al Prix Italia a Torino sono dimostrati i risultati ottenibili utilizzando il microfono olofonico per realizzare la ripresa audio multicanale associata ai futuri formati visivi.
Il Servizio Telesoftware, dal Televideo analogico ai Canali Digitali Terrestri
di G. Alberico, M.Rossini, L. Vignroli, M. Farrace
La migrazione dei servizi dati dall’era analogica all’era digitale è ormai un processo ineluttabile, anche il Servizio Telesoftware del Televideo Rai è pronto a percorrere questa nuova trasformazione.
Il “contenuto” con la disponibilità di nuovi strumenti e i nuovi formati di distribuzione e fruizione rappresenta il valore su cui investire per una nuova offerta all’utente finale.
La convergenza di questi due aspetti porta come naturale evoluzione alla nascita di una nuova offerta di Servizi dati rivolti al cittadino, ponendo particolare attenzione ai portatori di handicap, che, sfruttando le risorse messe a disposizione dai Canali Digitali Terrestri, possono abbattere le attuali barriere e avvicinare l’utente ad una semplice fruizione.
La tecnologia al servizio dell’innovazione ha portato allo studio e alla realizzazione di una soluzione per la distribuzione “broadcast” di Contenuti Multimediali sui Canali Digitali Terrestri.
Il Sistema DVB-SH per la TV Mobile
di P. Casagranda, A. Gallo, S. Ripamonti
Una piattaforma sperimentale, dimostrativa della tecnologia DVB-SH (Digital Video Broadcast to Satellite Handheld), è stata implementata a Torino (Italia) nel corso del 2008 e il 2009 in stretta collaborazione tra Alcatel-Lucent, Rai - Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, H3G e Eutelsat.
Gli obiettivi principali di questa sperimentazione sono stati la valutazione delle prestazioni del sistema DVB-SH nei vari ambienti di propagazione (indoor, all’aperto, in movimento ...) e la verifica delle tecniche di radio-pianificazione sviluppate
Il Sistema DAB/DAB+/DMB per la Radio Digitale
di P. Casagranda, A. Gallo, S. Ripamonti
Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica (CRIT) della Rai ha in corso una sperimentazione nell’area Torinese della tecnologia radio digitale DAB/DAB+/DMB) orientata ai nuovi servizi per l’utenza, specie per quella mobile.
In passato il Centro Ricerche ha realizzato, in stretta collaborazione con Raiway, una rete di trasmissione operante in SFN (Single Frequency Network) dislocata in Piemonte e Valle d’Aosta che ha permesso di identificare le reali prestazioni del sistema, sia in ricezione fissa sia in ricezione mobile, attraverso una campagna di sperimentazione durata quasi due anni.
Sistemi interattivi per la TV Digitale
di M. Visintin
La Televisione Digitale Terrestre, oltre ad un incremento dei programmi e al miglioramento della qualità dei segnali audio/video, permette di aggiungere nuovi servizi fruibili dall’utenza sul televisore. In che modo gestire la nuova soglia dell’interattività? Il Televideo Digitale.