Versione 6.04 (002)

QC – Quality control

Il controllo qualità audiovisiva

Progetto attivo

Nell’ambito dei media e dei servizio radio-televisivi il controllo qualità, inteso dal punto di vista tecnico e cui ci si riferisce spesso con l’acronimo inglese QC, può abbracciare ogni aspetto della filiera di produzione, dalla ripresa/registrazione oppure acquisto alla trasformazione/adattamento fino alla comunicazione al pubblico “on line” ovvero via messa in onda tradizionale.
La gestione del materiale audiovisivo oggi prevede che esso sia salvato in forma di file digitale, secondo formati standard appropriati. Questo consente copie, trasferimenti e lavorazioni con strumenti di tipo informatico, anche con processi automatizzati.
Nonostante numerosi ed evidenti vantaggi, i file audiovisivi possono essere insidiosi a causa delle molte varianti tra loro incompatibili e dare luogo ad una serie di problematiche peculiari. Nonostante la standardizzazione dei formati, la maggior parte dei sistemi a disposizione sono in grado di operare correttamente soltanto con alcune configurazioni tra quelle possibili.
Oltre a questo esiste il rischio di corruzione dei file, per problemi di copia o dei servizi di stoccaggio, che se non rilevati in tempo possono causare ritardi o interruzioni di servizio, difetti fastidiosi nella fruizione dei contenuti, come immagini fisse e/o squadrettate e audio fastidioso e non intellegibile, fino al caso estremo della perdita del contenuto.
Un discorso a parte merita il QC nel contesto della digitalizzazione degli archivi, in cui si deve certificare che il file master digitale ottenuto dal riversamento dei supporti analogici (video cassette e pellicole) abbia un contenuto conforme e qualità non inferiore all’originale. In questo caso è possibile che una qualità non ottimale sia in realtà attribuibile alle condizioni del vecchio supporto, ma occorre distinguere quando sia invece possibile ottenere un miglioramento, ripetendo la digitalizzazione con modalità diverse.

I problemi di QC sono ovviamente comuni a tutti i broadcaster e alle società operati con i media audiovisivi ed esistono collaborazioni tecniche per approcciare delle soluzioni condivise.
A questo proposito l’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU/UER , European Broadcasting Union), cui sono associate le televisioni pubbliche del vecchio continente, ha promosso fin dal 2011 un gruppo di lavoro focalizzato sul QC nell’ambito dei file digitali, con attenzione anche ai problemi di interoperabilità tra apparati di ultima generazione e di compatibilità dei formati file.
L’attività ha portato ad individuare l’insieme dei possibili controlli che i broadcaster ed i produttori di materiale audiovisivo sono interessati a svolgere per scongiurare problemi nella conservazione, trattamento e riproduzione dei file in proprio possesso.
I controlli spaziano su vari livelli che includono la banda base (audio e video per come appaiono e si sentono), le codifiche audio e video (ad esempio MPEG2, AVC, AAC), la correttezza strutturale e contenutistica dei metadati tecnici (ad esempio la risoluzione e l’aspect ratio del video) e dei metadati editoriali (ad esempio sottotitoli).
Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica della RAI (CRIT) ha contributo soprattutto alla definizione del modello dati per la descrizione dei test e ai requisiti su test specifici, oltre che con la fornitura di file audiovisivi campione.
Per ognuno di questi test, oltre a una descrizione sommaria e all’elenco delle risorse collegate quali standard, raccomandazioni tecniche e file audiovisivi di esempio, sono forniti i dettagli relativi agli ingressi ed alle uscite che ci si aspetta da un siffatto controllo. Ogni test assume quindi la forma di una scheda, pubblicata sul sito EBU https://ebu.io/qc/items/ , utile per chiunque voglia investigare le tipologie di controllo già codificate (ed eventualmente proporne altre) e soprattutto per coloro che realizzano software QC per stabilire come poter conformare i loro prodotti commerciali.
Molti dei controlli sono automatizzabili con affidabilità certa, ad esempio il controllo formale dei wrapper e delle codifiche, mentre altri, come la ricerca di artefatti dovuti al riversamento da supporto analogico, sono solo parzialmente automatizzabili e altri ancora sono almeno per ora esclusivamente manuali e devono essere affidati a tecnici esperti.
I contenuti audiovisivi sono anche oggetto delle transazioni commerciali tipiche dell’industria dei media, per cui programmi e/o contributi possono essere commissionati o acquistati da società diverse.
In questi casi dopo la consegna del materiale si svolge un’attività di collaudo tecnico, al fine di verificare la conformità dello stesso rispetto a quanto prestabilito contrattualmente.
RAI ha deciso di pubblicare un capitolato tecnico sulle caratteristiche dei file audiovisivi forniti da altre società. Il CRIT ha contribuito, insieme ad altre direzioni, alla redazione di tale capitolato, ora disponibile all’indirizzo: http://www.qualitaepianificazione.rai.it. Il capitolato si riferisce all’acquisto di file SD/HD/3D/UHD, stabilisce i formati e i profili accettati in ingresso, le modalità di consegna e le caratteristiche di struttura e di qualità minime del contenuto.

Ulteriori informazioni

Autori: Roberto Borgotallo, Laurent Boch, Daniele Airola

Riferimenti