Versione 6.04 (002)

High Dynamic Range

L'evoluzione del segnale televisivo: stessa definizione, pixel migliori

Progetto attivo

L’High Dynamic Range, consente di riprodurre immagini notevolmente più realistiche rispetto allo standard attuale. Il segnale HDR permette una dinamica maggiore e quindi una luminosità decisamente più alta su riflessi e sorgenti luminose nella scena, oltre che una rappresentazione del dettaglio superiore nelle basse luci. Il Centro Ricerche Rai, insieme alla BBC, NHK ed altri enti di ricerca Europei, segue da tempo l’evoluzione dei sistemi HDR che rappresentano sicuramente un progetto strategico e di lungo respiro.

L’ HDR – High Dynamic Range – è un’evoluzione tecnologica che può essere sintetizzata con la frase “not just more pixel but better pixel”, ovvero qualità migliorata non con l’aumento del numero di pixel e quindi della risoluzione, ma con pixel di miglior qualità. La caratteristica più evidente delle immagini HDR è l’estensione della dinamica, che consente di percepire più gradazioni tra chiari (i cosiddetti highlights: riflessi, luci nello stadio, luci delle automobili…) e scuri; aumenta quindi il cosiddetto range dinamico, il rapporto cioè tra il pixel bianco di intensità più elevata (misurato in cd/m2,anche detto ‘nit’) e quello più scuro all’interno di un’immagine. L’unità di misura che spesso si utilizza, mutuata dal mondo fotografico, è detta ‘f-stop’ ed è il logaritmo in base due di tale rapporto.

La tecnologia HDR impatta indubbiamente sul workflow di produzione e distribuzione, dalla ripresa, al sistema di codifica e trasmissione fino al televisore.

L’HDR richiede telecamere di alta qualità, che attualmente vengono utilizzate per riprese cinematografiche, in quanto devono essere in grado di acquisire immagini con un range dinamico e una gamma di colori più ampia, per poter sfruttare al meglio i vantaggi qualitativi in post-produzione. Occorre quindi registrare il segnale con gli opportuni formati di registrazione, possibilmente in formato raw (lineare a 16 bit) oppure quantizzato con un’opportuna funzione non lineare (OETF) con profondità del segnale di almeno 10 bit, per poter eseguire le funzioni di editing, color grading, mastering delle immagini in HDR senza introdurre distorsioni percepibili sul prodotto finito.  Tali sistemi di ripresa hanno una dinamica superiore a quella tradizionale: si arriva a 14 f-stop circa rispetto ai 5-7 f-stop SDR (Standard Dynamic Range).

I nuovi display consumer sono dotati di un range dinamico più elevato e sono in grado di offrire immagini con un maggiore livello di dettagli, che garantiscono allo spettatore un’esperienza di visione più coinvolgente. Il vantaggio dell’HDR non è solo il migliore livello di contrasto, di risoluzione o di colori, quanto la capacità di combinare tutti e tre questi fattori per riprodurre le immagini in modo più accurato. Ciò offre ai creatori di contenuti maggiori possibilità di rappresentare la realtà in modo più realistico.
Le televisioni attuali SDR hanno una luminosità di picco di circa 200-300 nit. I nuovi display, invece, dotati di risoluzione Ultra-HD (4K/UHD) e High Dynamic Range (HDR), arrivano sino a 1000-1500 nit!

L’attuale spazio colore, che definisce il numero di colori riproducibili, definito dalla normativa BT.709, non permette di riprodurre tutti i colori che l’occhio umano percepisce, motivo per cui è stata introdotta la normativa BT.2020, contenente una definizione dei colori primari che consente di coprire una parte maggiore delle tonalità visibili. Con i nuovi televisori compatibili  BT.2020, è possibile riprodurre sui display consumer tonalità di colori che prima non potevano essere visualizzati, soprattutto nella gamma tra il verde e il ciano, più vicini all’intento artistico del direttore della fotografia e del regista.

Quando si parla di HDR, occorre descrivere le cosiddette funzioni di trasferimento, indicate dagli acronimi OETF e EOTF:

  • OETF: opto-electronic transfer function, che converte il segnale luminoso della scena in segnale video e tipicamente è implementata all’interno della camera
  • EOTF: electro-optical transfer function, che converte il segnale video in luce lineare sul display

Le curve opto-elettroniche OETF nell’HDR sono in grado di gestire, come si è detto, segnali con una dinamica di ingresso più ampia: sono funzioni matematiche in grado di redistribuire i bit in modo da valorizzare le variazioni nei toni scuri e mezzi toni, dove l’occhio umano è più sensibile, rispetto ai toni chiari. In sostanza vengono utlizzate al fine di codificare il segnale con il minor numero di bit possibile in funzione delle caratteristiche percettive dell’occhio umano. La curva EOTF, invece, ha il compito di invertire la curva OETF,  ossia  il segnale viene ‘linearizzato’ per essere visualizzato sul display.

La curva EOTF utilizzata nella tv tradizionale SDR, detta gamma 2.4 (funzione esponenziale con esponenente 2,4), è bene adattata alla percezione umana per i livelli bassi e medio bassi, ma non altrettanto per i livelli alti dove la percezione segue una legge di tipo logaritmico.
Per questa ragione sono state standardizzate altre curve:

  •  PQ (Perceptual Quantizer) proposta dalla Dolby e in uso principalmente su Blu-ray disc e sistemi compatibili con Dolby Vision implementa una funzione di tipo logaritmico
  •  HLG (Hybrid Log Gamma) proposta dalla BBC e NHK, più vicina al sistema broadcast perché retro compatibile con i display standard in quanto generata raccordando una curva gamma 2.4 che agisce sulle basse e medie luci con una curva logaritmica per le alte luci.

Il Centro Ricerche Rai da qualche anno sperimenta questa tecnologia  con la realizzazione di riprese video, in stretta collaborazione con le strutture produttive aziendali, al fine di definire un paradigma valido di produzione dalla ripresa alla ricerca di formati di lavorazione e interscambio dei vari contributi della catena produttiva, per arrivare ai test sui nuovi display sia professionali che consumer. Il Centro di Produzione di Napoli sta applicando il formato HDR alle produzioni speciali di Alberto Angela e, in particolar modo ‘Stanotte a Venezia’ che dopo la trasmissione in 4K sarà trasmessa in UHD HDR in anteprima assoluta Rai.

Riferimenti

SMPTE – SMPTE ST2084:2014 (and CEA-861-3) ha standardizzato la curva Electro-Optical Transfer Function (EOTF) per l’HDR chiamata anche PQ, sviluppata da Dolby Labs
ARIB – (Association of Radio Industries and Businesses giapponese) ha standardizzato la curva HLG come ARIB STD-B67
SMPTE – SMPTE standard ST2086:2014 definisce i metadati statici, metadati che non cambiano durante il flusso video
SMPTE standard ST2094, che definisce i metadati dinamici che variano frame per frame
ITU – ITU-R Recommendation BT.2020 che definisce il WideColor Gamut (WCG) oltre che altri aspetti dell’ UHDTV
BDA – The Blu-ray Disc Association ha rilasciato le specifiche per Ultra HD Blu-ray Disc, che includono HDR10 e opzionale Dolby Vision
Il gruppo MPEG ha pubblicato iregquisiti per HDR adottando la codifica HEVC Main 10 profile (H.265) conosciuto come HDR10
UHD Alliance – il consorzio nato per promuovere prodotti e contenuti a risoluzione Ultra HD ha pubblicato le specifiche necessarie per ricevere la certificazione Ultra HD Premium e il relativo logo

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