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DVB-I

La lista programmi del televisore si arricchisce con nuovi canali ricevuti via Internet

Progetto attivo

Le nuove modalità di fruizione dei contenuti audio/video, soprattutto da parte degli utenti più giovani, stanno spingendo i broadcaster tradizionali a fornire la propria programmazione televisiva su tutte le piattaforme distributive.

Per quanto riguarda la TV via Internet, la principale sfida che resta da affrontare è legata alla necessità di sostenere un elevatissimo numero di connessioni contemporanee, pari alla tradizionale audience televisiva (milioni di utenti in Italia): oggi l’infrastruttura della rete Internet non è ancora sufficientemente dimensionata per gestire questi picchi di traffico originati dalla visione di eventi live.

La diffusione televisiva tradizionale (broadcasting terrestre o satellitare) è oggi la modalità più adatta a servire un numero illimitato di ricevitori al minore costo; d’altro canto, le limitate risorse in frequenza, soprattutto nel caso della distribuzione terrestre, impediscono di aumentare a piacimento il numero di programmi disponibili. Inoltre tali reti non permettono la fruizione on-demand, che richiede la disponibilità di reti IP broadband e ultra-broadband. Nel prossimo decennio, quando queste reti avranno raggiunto una distribuzione capillare sul territorio nazionale, si può ipotizzare una graduale migrazione dell’utenza televisiva domestica dalle reti broadcast tradizionali verso le reti IP in fibra ottica.

Il DVB (Digital Video Broadcasting) ha recentemente avviato i lavori per un nuovo standard, denominato DVB-I, che si propone di veicolare programmi televisivi su Internet in modo che possano essere ricevuti e visualizzati da una varietà di ricevitori connessi (TV, PC, tablet, smartphone) con la stessa facilità d’uso con cui oggi possiamo visualizzare i programmi ricevuti da antenna.

Benefici per i broadcaster e gli utenti

Le emittenti televisive sono interessate a rendere disponibili i propri programmi lineari televisivi e radiofonici anche su Internet, ricevibili da una varietà di dispositivi connessi (sia televisori che dispositivi quali smartphone e tablet, non dotati di un sintonizzatore TV terrestre o satellitare), con l’obiettivo di ampliare la loro offerta tradizionale, raggiungere nuovi utenti e fornire l’accesso ai servizi anche fuori casa.

I servizi DVB-I potranno essere gli stessi programmi già trasmessi in broadcast (simulcast) oppure altri, cioè disponibili solo su Internet: questo consentirà di attivare in modo agile nuovi programmi di nicchia o temporanei (ad esempio in occasione di eventi sportivi), che potrebbero non trovare spazio nell’offerta tradizionale broadcast.

Nel contesto di un mercato orizzontale, senza che sia richiesto di scaricare una nuova app legata a uno specifico operatore, gli utenti saranno in grado di individuare e visualizzare i nuovi servizi DVB-I di interesse con la stessa facilità d’uso con cui oggi possono accedere ai servizi tradizionali (ovvero, con una procedura di installazione funzionalmente equivalente a una scansione delle frequenze), percependoli come parte dell’offerta più ampia dell’emittente.

In particolare, sui televisori connessi, verrà presentata all’utente una lista di programmi che include sia i servizi broadcast (DVB-T/T2, DVB-S/S2) sia i servizi DVB-I, con una numerazione dei canali (LCN) armonizzata. Come oggi, la navigazione tra i programmi avverrà tramite il telecomando (digitando numeri, o utilizzando i tasti P+/P-, o dall’EPG). Gli altri tipi di dispositivi sfrutteranno la stessa funzionalità di ricerca dei servizi disponibili per fornire un’interfaccia utente familiare e coerente.

I programmi DVB-I potranno comprendere servizi live/lineari, VOD (Video On Demand) o includere un mix personalizzato di contenuti lineari e on-demand.

 

Attività in corso

Il Gruppo DVB CM-I ha recentemente completato la sua prima fase, con la preparazione dei principali requisiti commerciali per i servizi DVB-I. Il Modulo Tecnico (TM) del DVB è ora chiamato a scrivere lo standard tecnico per soddisfare quei requisiti.

Il Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione della RAI ha partecipato alla stesura dei casi d’uso da cui sono stati estratti i requisiti commerciali, con particolare riferimento al caso “broadcast-centrico”, in cui i servizi DVB-I, autorizzati da un ente a livello nazionale, rappresentano un ampliamento dell’offerta esistente del broadcaster e vengono inclusi nella lista programmi del televisore con la propria numerazione LCN.

Alcuni aspetti sono stati lasciati ad una seconda fase, attualmente in corso. Tra questi si ricordano:

  • Guida elettronica ai programmi, che dovrà essere compilata e distribuita in rete in modo da minimizzarne le differenze rispetto all’EPG dei canali broadcast, allo scopo di facilitarne l’integrazione in un’interfaccia utente unitaria;
  • Inizializzazione del ricevitore con gestione centralizzata della lista dei servizi DVB-I: anche se esistono molti modi per realizzare la scansione iniziale dei servizi DVB-I (ad esempio, una URL precaricata nei terminali o app DVB-I, informazioni inviate nei canali broadcast, ecc.), sarebbe opportuno che in fase di installazione ciascun ricevitore potesse accedere ad un elenco aggiornato di servizi DVB-I autorizzati (in base ai diritti di trasmissione per un’area geografica specifica, ad es. l’Italia), unitamente alla loro numerazione LCN armonizzata. Questo elenco potrebbe essere gestito centralmente (ad esempio da un’Autorità nazionale, quale l’AGCOM per l’Italia, o un analogo organismo ufficiale di controllo). È attualmente in discussione l’opportunità di predisporre e mantenere un unico registro centrale, ovvero un punto d’ingresso globale (ad es., una URL sul sito DVB o di un altro ente riconosciuto) che a sua volta rimandi alla lista di servizi DVB-I più appropriata (ad esempio in base al Paese).

Per fornire all’utente un’adeguata QoE (Quality of Experience), i servizi DVB-I adotteranno nuove tecniche, attualmente allo studio, in grado di ridurre la latenza e il tempo di cambio canale dei flussi audio/video trasmessi su Internet rispetto ai valori attuali che non sono ancora da ritenersi confrontabili con i servizi broadcast.

Ulteriori informazioni

Autore: Davide Milanesio

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