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CRITS e Teche hanno presentato la digitalizzazione massiva degli archivi RAI alla Conferenza Internazionale FIAT/IFTA 2018

Venezia, 9 ottobre 2018

Il 9 ottobre, alla Conferenza Mondiale FIAT/IFTA 2018 ospitata presso la sede RAI di Palazzo Labia a Venezia, RAI CRITS e RAI Teche hanno contribuito al Workshop “Mass Digitisation with a Focus on Film”  con la presentazione “The experience of RAI DigiMaster Project, in progress…“, ovvero sull’esperienza, in corso, del progetto RAI DigiMaster inerente la digitalizzazione massiva degli archivi RAI.

Preparata da Laurent Boch e Roberto Borgotallo (CRITS) con Giorgio Balocco e Gabriele Di Matteo (Teche), il lavoro è stato presentato da Laurent Boch.

La presentazione completa è disponibile qui

Sintesi

L’archivio analogico della RAI è composto da centinaia di migliaia di nastri magnetici ed altrettante pellicole, per la maggior parte 16mm.

Il rischio di perdita di contenuto è significativo perché i primi subiscono l’obsolescenza dei lettori (video-registratori) e le seconde sono poste in pericolo dall’avanzamento della sindrome acetica.

La digitalizzazione è attualmente in corso, ma ci è voluto più del previsto per impostare il sistema e farlo funzionare ad una velocità ragionevole.  Il processo di digitalizzazione richiederà anni e non possiamo essere sicuri  di riuscire a compierlo interamente.

La presentazione illustra i criteri utilizzati per le decisioni prese riguardo i formati file richiesti, le apparecchiature e i sistemi, i flussi di lavoro, le attività automatizzate e manuali, insieme alle criticità attuali e ai rischi rimanenti.

Per i nastri Betacam è stato implementato un processo altamente automatizzato. Uno degli aspetti più critici in questo ambito è mantenere i riproduttori in buone condizioni d’uso, in quanto sono datati e non sono mai stati usati così intensivamente. Pulire i nastri prima del riversamento è essenziale per assicurare una buona digitalizzazione e risparmiare le testine dei videoregistratori.

Per quanto riguarda le pellicole, i problemi principali consistono nell’impostare l’attività di preparazione e prendere le decisioni appropriate sulla loro conservazione dopo la digitalizzazione. Per una parte della nostra collezione questa è l’ultima “opportunità di digitalizzazione”, poiché le pellicole affette da sindrome acetica in fase avanzata e diventeranno probabilmente inutilizzabili prima che sia possibile un altro processo di digitalizzazione con tecnologie diverse e più efficaci.

Nella digitalizzazione massiva la velocità di lavorazione è importante quanto la qualità, che può già essere modesta sui supporti analogici.  Si assicura comunque che i nastri e le pellicole possano essere dismesse, in quanto i file ricavati sono ragionevolmente i migliori ottenibili.

Inoltre si discute come la valutazione dell’interesse editoriale e l’assegnazione di priorità possano essere considerate per fornire maggiori risorse alla lavorazione di contenuti notoriamente importanti e ottenere migliori risultati. Se da una parte l’archivio televisivo deve alimentare il riutilizzo a breve termine, con sistemi di produzione e trasmissione moderni e con formati adatti allo sfruttamento immediato, d’altro canto esso deve anche rivolgersi ad un orizzonte temporale più lungo e mantenere la possibilità di fornire contenuti ancora validi anche negli scenari tecnologici futuri.

Gruppo Archivi Digitali
24 Ottobre 2018