Versione 6.04 (002)

Early Warning System: un sistema innovativo per la trasmissione satellitare di segnali d’allarme per la popolazione attraverso il segnale DTH DVB-S/S2

Progetto attivo dal 2018

Nonostante i continui progressi nella rilevazione precoce di catastrofi naturali imminenti, il tempo necessario per veicolare l’informazione può essere un parametro critico. È della massima importanza che un pubblico più vasto possibile possa essere informato sui passi che si possono adottare per proteggersi. I canali di trasmissione TV, con una copertura del territorio e della popolazione potenzialmente prossima al 100%, possono fornire un metodo adatto per raggiungere questo vasto pubblico in qualsiasi situazione di allarme pubblico [1,2] e fornire alle autorità di protezione civile uno strumento di allerta, il cui schema potrebbe prevedere  semplici messaggi di testo o audio o video di istruzioni di comportamento inseriti nel segnale TV. Per una massima efficacia dell’allerta, il sistema EWS (Early Warning System) deve funzionare anche quando il ricevitore TV è in stand-by e innescare un determinato comportamento del ricevitore (ad es. accendere e visualizzare un messaggio e un avviso audio, ecc. [3]).

 

Questo approccio, apparentemente semplice, solleva tuttavia alcune sfide specifiche. In primo luogo, il consumo di energia del TV in modalità standby deve rimanere conforme con la normativa sul consumo massimo di energia, in questa modalità pari a 0.5-1W. Inoltre, un dispositivo TV o decoder, per identificare la comparsa di un segnale di allarme nel segnale ricevuto, deve avere il suo sintonizzatore e demodulatore alimentato, nonché potenzialmente anche alcuni amplificatori esterni d’antenna, per il caso DTT. Per il caso satellite, ciò include l’alimentazione dell’LNB ed eventuali amplificatori. Infine, un’altra sfida tecnologica è trovare un metodo per veicolare un (limitato) insieme di segnali d’allarme verso i ricevitori radio/TV degli utenti, che non richieda di sostituire gli apparecchi esistenti.

Nell’ambito della partecipazione alle attività del DVB, Rai-CRITS ha contribuito fattivamente al gruppo di lavoro sull’EWS, proponendo una soluzione innovativa che risponde alle sfide tecnologiche sopra citate, in particolare applicate alla ricezione TV da satellite.

 

Il problema di limitare il consumo in standby del ricevitore, monitorando tuttavia il segnale, è stato agevolmente risolto attuando uno schema di funzionamento in cui lo schermo e gran parte della circuiteria del ricevitore TV restano spenti, mentre la sola sezione ricevente (LNB, tuner/demodulatore) viene periodicamente accesa per un breve tempo, sufficiente a verificare se sia presente il segnale d’allarme, e spenta per un tempo tale da mantenere la potenza media conforme alle norme, garantendo comunque un adeguato tempo di risposta all’eventuale presenza di allarme. Tale parametro è da configurare in base alle esigenze delle autorità locali. La questione se, e in che misura, un tipico LNB sia tollerante a un elevato numero di accensioni e spegnimenti, è stata affrontata in una indagine di laboratorio separata, sottoponendo un certo numero di dispositivi a un adeguato “stress test”.

 

Il problema di veicolare nuovi segnali tramite la modulazione DVB-S/S2/S2X senza dover sostituire i ricevitori è stato risolto mediante un metodo innovativo, oggetto di brevetto Rai-CRITS.  Il segnale DVB-S/S2/S2X generato dalla stazione di terra viene sottoposto, prima di essere trasmesso, ad una ulteriore modulazione di frequenza a basso indice, la cui modulante contiene i segnali di allarme secondo una predeterminata codifica geografica. Il tipico ricevitore di utente interpreta la piccola perturbazione di frequenza della portante introdotta del segnale EWS come fosse una piccola fluttuazione di frequenza dell’LNB, e, come tale, la cancella. Prelevando il segnale di offset di frequenza sul circuito di carrier recovery del demodulatore è possibile estrarre il segnale EWS di banda base, e, con ulteriori elaborazioni, decodificare le informazioni di allarme, quando presenti. La rilevazione di queste ultime viene utilizzata da un circuito di controllo che accende il resto del ricevitore TV e il display, e, operate le opportune verifiche di sicurezza a livello di protocollo [4], inizia a diffondere i messaggi e le immagini d’allarme per l’utente. Essendo tutti i circuiti necessari già presenti nei TV e decoder esistenti, questo tipo di estrazione del segnale EWS dovrebbe essere facilmente implementabile come aggiornamento del firmware dei ricevitori, da parte dei rispettivi produttori. Questo costituisce un enorme vantaggio in quanto il sistema EWS proposto risulta così retrocompatibile e potrebbe essere introdotto senza dover sostituire il parco ricevitori esistente. Anche sul lato di trasmissione, l’iniezione della modulazione EWS è verosimilmente implementabile nei modulatori attuali con l’hardware esistente tramite una modifica firmware.

 

Presso i laboratori del CRITS è stato realizzato un dimostratore del sistema EWS proposto. Il segnale TV satellitare è stato generato con apparati convenzionali, ed è stata quindi introdotta la modulazione EWS. Il segnale così ottenuto è stato correttamente ricevuto da normali ricevitori commerciali (TV e decoder), a dimostrazione del fatto che il degradamento sul segnale satellitare introdotto dal segnale EWS è trascurabile. Per la rilevazione del segnale d’allarme, non potendo, senza la collaborazione dei produttori, intervenire all’interno dei ricevitori commerciali, è stato sviluppato un ricevitore DVB-S/S2 in FPGA, dal quale si è potuto estrarre l’informazione di offset di frequenza richiesta. I segnali di allarme contenenti l’informazione geografica selettiva sono stati rilevati con successo dal prototipo.

 

I test di laboratorio effettuati in parallelo su alcuni ricevitori commerciali hanno permesso di verificare la validità del metodo in termini di compatibilità con i ricevitori esistenti, di bassa probabilità di falso allarme e di mancato rilevamento.

 

Il sistema di trasmissione satellitare EWS proposto da Rai-CRITS, e i test di laboratorio sul comportamento degli LNB hanno costituito il contributo italiano al gruppo di lavoro DVB su Early Warning System.

Ulteriori informazioni

AUTORI:

Andrea Bertella, Vittoria Mignone, Bruno Sacco, Mirto Tabone.

Riferimenti

[1]  ITU-R, Recommendation ITU-R BT.1774-2 , Use of satellite and terrestrial broadcast infrastructures for public warning, disaster mitigation and relief. (10/2015).

https://www.itu.int/dms_pubrec/itu-r/rec/bt/R-REC-BT.1774-2-201510-I!!PDF-E.pdf

 

[2]  ITU-R, Report ITU-R BT.2299-1, Broadcasting for public warning, disaster, mitigation and relief. (07/2015)

https://www.itu.int/dms_pub/itu-r/opb/rep/R-REP-BT.2299-1-2015-PDF-E.pdf

 

[3]  ETSI, TR 103 273 V1.1.1, Emergency Communications (EMTEL); Recommendations for public warning making use of pre-defined libraries. (12/2016)

https://www.etsi.org/deliver/etsi_tr/103200_103299/103273/01.01.01_60/tr_103273v010101p.pdf

 

[4]  ETSI, EN 300 468 V1.15.1, Digital Video Broadcasting (DVB); Specification for Service Information (SI) in DVB systems. (3/2016)

https://www.etsi.org/deliver/etsi_en/300400_300499/300468/01.15.01_60/en_300468v011501p.pdf

Progetti correlati

Progetto attivo

Le trasmissioni satellitari in S2X e oltre

Il DVB sta attualmente avviando uno studio a livello commerciale, per prevedere l’evoluzione delle tecnologie per la radiodiffusione satellitare, guardando al breve e lungo periodo, oltre le costellazioni satellitari geostazionali classiche, cercando di anticipare lo sviluppo delle tecnologie per i futuri sistemi in orbite basse. Rai-CRIT partecipa a queste attività, nel suo ruolo di guida e partecipazione attiva alle attività del gruppo del modulo tecnico DVB in ambito satellitare, con l’obiettivo di valutare opportunità, tempi e modi di nuovi attività di standardizzazione.

 

Progetto attivo

DVB-S2X: l'estensione del DVB-S2 per il futuro delle trasmissioni via satellite

Prima trasmissione satellitare televisiva 4k in standard DVB-S2X da Torino

Nato come estensione dello standard di trasmissione satellitare di seconda generazione DVB-S2, il nuovo standard DVB-S2X mette a disposizione nuove configurazioni che permettono di ottenere prestazioni migliorate negli scenari S2 (DTH, broadband e interattività, DSNG e applicazioni professionali, contribuzione e distribuzione TV), ed estende i modi di funzionamento per coprire nuovi segmenti emergenti, come la ricezione mobile (aerei, treni, navi, etc.). Il nuovo sistema, basato sulle eccellenti tecnologie del DVB-S2,  introduce elementi innovativi a livello di modulazione, ottenendo un più esteso e granulare range operativo nel rapporto segnale/rumore, e una maggiore efficienza spettrale grazie a nuovi schemi di modulazione e  roll-off più stretti. Con il DVB-S2X si introduce il “channel bonding”: la possibilità di utilizzo contemporaneo di 2 o 3 transponder, per poter trasmettere flussi a capacità molto elevata, nella prospettiva del broadcast di bouquet UHD.

Nel 2014 è stata effettuata presso il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai la prima trasmissione di un bouquet UHD-4k, HEVC, via satellite utilizzando il nuovo standard di trasmissione DVB-S2X.