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Tecniche di mitigazione dell’interferenza generata negli impianti di distribuzione TV dai segnali 4G/5G nelle bande 700 e 800 MHz

Progetto attivo

Dal 2013, una porzione della banda UHF, denominata “banda 800 MHz” (790-862 MHz) è stata sottratta al broadcasting televisivo ed assegnata a servizi di telefonia mobile a standard 4G (LTE).  Dal 1° luglio 2022, un’altra porzione, denominata “banda 700 MHz” (694-790 MHz), verrà anch’essa assegnata ai servizi di telefonia mobile (5G).

L’attivazione di celle 4G/5G operanti sulla stessa banda tradizionalmente utilizzata dagli impianti televisivi può in alcune aree avere un impatto sulla ricezione dei segnali TV. In particolare, nel caso di ricezione mediante impianti centralizzati d’antenna, c’è il rischio di intermodulazione dell’amplificatore a larga banda del centralino. Le zone più critiche sono quelle ai limiti dell’area di copertura dei trasmettitori DTT e in prossimità di una Base Station 4G/5G.

L’interferenza infatti può avvicinare le prestazioni dell’impianto ricevente alla soglia di disservizio senza necessariamente raggiungerla: l’utente potrebbe non accorgersi immediatamente del problema, ma rischierà comunque di andare incontro a interruzioni del servizio a seguito di variazioni giornaliere o stagionali delle condizioni di propagazione, o in corrispondenza dei picchi di traffico sulle reti 4G/5G [1,2,3,4].

Anche se l’attivazione delle Base Station LTE in banda 800 MHz sul territorio nazionale da parte degli operatori telefonici è stata graduale, e con traffico da parte degli utenti non ancora a regime, in molti casi le interferenze sono state effettivamente riscontrate, rendendo necessarie opportune contromisure.

 

Tecniche di mitigazione

La principale tecnica consigliata per la mitigazione delle interferenze dovute a segnali 4G/5G è l’installazione di un filtro passivo con sufficiente selettività a monte del centralino dell’impianto (oppure integrato nell’amplificatore stesso) [5].

Per quanto riguarda gli attuali segnali 4G in banda 800 MHz, la quinta edizione della Guida CEI 100-7 definisce la maschera di un filtro LTE da utilizzarsi in casi tipici, caratterizzata da una limitata perdita d’inserzione sui canali televisivi e una sufficiente attenuazione dei segnali LTE [6]: il filtro deve  attenuare di almeno 30 dB i segnali LTE in downlink (generati dalla Base Station) e 15 dB i segnali LTE in uplink (generati dai terminali d’utente).

Le simulazioni hanno confermato che questo tipo di filtro è efficace e in grado di risolvere i problemi di ricezione nella maggior parte dei casi. Le situazioni più critiche, in prossimità delle Base Station, richiedono tuttavia l’adozione di ulteriori tecniche di mitigazione, da valutarsi caso per caso, quali ad esempio una riduzione del guadagno dell’amplificatore (ove possibile), la variazione del puntamento o lo spostamento dell’antenna ricevente, l’utilizzo di centralini canalizzati, ecc.

Con la futura attivazione di servizi di telefonia mobile a standard 5G nella banda 700 MHz, le caratteristiche tecniche di questi filtri dovranno essere aggiornate, con una riduzione della banda passante. I parametri tecnici di questi nuovi filtri sono in corso di definizione. La norma internazionale di riferimento, di prossima pubblicazione, sarà CENELEC EN 50083-2-4.

Gli utenti che dovessero riscontrare problemi di ricezione TV potenzialmente imputabili a interferenze dai servizi di telefonia mobile possono segnalarlo al servizio “HELP interferenze” (http://www.helpinterferenze.it) gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB): se la segnalazione è ritenuta pertinente, sarà inviato un antennista per effettuare l’intervento di ripristino della corretta ricezione dei segnali televisivi senza alcun costo per il cittadino.

Ulteriori informazioni

Autori: Assunta De Vita, Davide Milanesio, Bruno Sacco

Riferimenti

[1] D. Milanesio, B. Sacco, V. Sardella: LTE e DTT: Effetti dei segnali di telefonia mobile di 4° generazione sugli attuali impianti d’antenna televisivi, “Elettronica e Telecomunicazioni”, No. 3, December 2011, http://www.crit.rai.it/eletel/2011-3/113-6.pdf.

[2] A. De Vita, D. Milanesio, B. Sacco, A. Scotti: LTE e impianti di ricezione TV: Stima dell’interferenza generata al centralino d’antenna, “Elettronica e Telecomunicazioni”, No. 2, August 2013, http://www.crit.rai.it/eletel/2013-2/132-2.pdf.

[3] Report ITU-R BT.2296: Example of application of Recommendation ITU-R BT.1895 and Report ITU-R BT.2265 to assess interference to the broadcasting service caused by the impact of IMT systems on existing head amplifiers of collective television distribution systems, November 2013, http://www.itu.int/pub/R-REP-BT.2296.

[4] A. De Vita, D. Milanesio, B. Sacco, A. Scotti: Assessment of interference to the DTT service generated by LTE signals on existing head amplifiers of collective distribution systems: a real case study, “IEEE Transactions on Broadcasting”, Vol. 60, No. 2, June 2014, http://ieeexplore.ieee.org/document/6815963/.

[5] A. De Vita, D. Milanesio, B. Sacco, A. Scotti: LTE e impianti di ricezione TV: Possibili tecniche di mitigazione delle interferenze, “Elettronica e Telecomunicazioni”, No. 2, August 2013, http://www.crit.rai.it/eletel/2013-2/132-3.pdf.

[6] CEI 100-7: Guida per l’applicazione delle Norme sugli impianti per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi, December 2017, http://webstore.ceinorme.it/webstorecopertina.aspx?ID=15072&PR=NO

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