Versione 6.04 (002)

Reti broadcast

  • Studio e progettazione di nuovi sistemi e reti di broadcasting e valutazione delle prestazioni sui modelli di
    canale fissi e mobili
  • Analisi di pianificazione del servizio per valutarne le potenzialità
  • Contributo agli organismi di standardizzazione (DVB, ITU, ETSI)
  • Supporto alle Ingegnerie e Rai Way nell’introduzione dei nuovi sistemi e servizi

... Progetti d'area (20)

Progetto attivo

DVB-S2X: l'estensione del DVB-S2 per il futuro delle trasmissioni via satellite

Prima trasmissione satellitare televisiva 4k in standard DVB-S2X da Torino

Nato come estensione dello standard di trasmissione satellitare di seconda generazione DVB-S2, il nuovo standard DVB-S2X mette a disposizione nuove configurazioni che permettono di ottenere prestazioni migliorate negli scenari S2 (DTH, broadband e interattività, DSNG e applicazioni professionali, contribuzione e distribuzione TV), ed estende i modi di funzionamento per coprire nuovi segmenti emergenti, come la ricezione mobile (aerei, treni, navi, etc.). Il nuovo sistema, basato sulle eccellenti tecnologie del DVB-S2,  introduce elementi innovativi a livello di modulazione, ottenendo un più esteso e granulare range operativo nel rapporto segnale/rumore, e una maggiore efficienza spettrale grazie a nuovi schemi di modulazione e  roll-off più stretti. Con il DVB-S2X si introduce il “channel bonding”: la possibilità di utilizzo contemporaneo di 2 o 3 transponder, per poter trasmettere flussi a capacità molto elevata, nella prospettiva del broadcast di bouquet UHD.

Nel 2014 è stata effettuata presso il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai la prima trasmissione di un bouquet UHD-4k, HEVC, via satellite utilizzando il nuovo standard di trasmissione DVB-S2X.

Progetto attivo

“Single Illumination”

Nuova tecnologia DVB per servire l'utenza satellitare e alimentare i trasmettitori terrestri

La distribuzione satellitare di multiplex DVB-T2 verso i trasmettitori terrestri dislocati sul territorio richiede oggi transponder dedicati per il trasporto dei relativi flussi T2-MI (Modulator Interface), non direttamente utilizzabili anche per la ricezione diretta domestica mediante ricevitori satellitari. Questo causa una duplicazione delle risorse di banda satellitare necessaria e dei relativi costi. Per superare questo problema, il DVB (Digital Video Broadcasting) ha attivato un nuovo gruppo di lavoro, denominato TM-T-JSI, con lo scopo di elaborare un modo ottimizzato per trasportare multiplex DVB-T/T2 da un head-end nazionale verso i trasmettotiri terrestri, permettendo allo stesso tempo la ricezione diretta mediante ricevitori satellitari commerciali DVB-S/S2.

Progetto attivo

Progetto ESA SCORSESE

Il satellite a supporto delle CDN per la distribuzione di contenuti OTT

L’integrazione tra le reti di telecomunicazioni terrestri e satellitari potrà permettere di distribuire i contenuti OTT sul territorio in modo capillare, alleggerendo il carico delle CDN in occasione dei picchi di traffico, a beneficio dell’effettiva qualità dell’immagine percepita dall’utente.

Progetto attivo

SFN Scope: un sistema innovativo per l’analisi di segnali DVB-T SFN

Ideato  e brevettato da Rai-CRIT, SFN-Scope permette di analizzare il segnale DVB-T SFN ricevuto in area di servizio, ed identificare le componenti individuali dei segnali emessi da tutti i trasmettitori in servizio sull’area, con i rispettivi livelli e ritardi relativi. SFN-Scope permette dunque di semplificare il controllo della qualità del segnale operato dalle squadre RaiWay, ed ottenere riscontri oggettivi alle misure di livello/ritardo che fino ad oggi erano ottenibili solo in modo “aggregato” con gli strumenti ordinari.

Attività sperimentale (conclusa)

Sperimentazione della coesistenza di servizi PMSE e LTE nella banda 2,3-2,4 GHz

La crescente domanda di capacità trasmissiva per accesso mobile ha indotto negli ultimi anni le amministrazioni pubbliche a valutare nuove modalità di gestione dello spettro radio, che includono la condivisione tra servizi e operatori diversi. Su invito del Ministero dello Sviluppo Economico abbiamo partecipato e contribuito ad una Sperimentazione in campo volta a valutare le problematiche di interferenza eventualmente subita da servizi PMSE (radiocamere per produzione TV) da parte da servizi LTE in banda 2,3-2,4 GHz.